Progetto Kosovo-Pristina
L’attività dell’Associazione Nicola Ciardelli Onlus Onlus, in Kosovo, coinvolge bambini e ragazzi che sono stati seguiti a partire dalla costituzione della Onlus, nell’aprile del 2007, nell’ambito del Progetto di Oncologia Pediatrica portato avanti grazie alla partnership con la Fondazione fiorentina Cure2children.
Da allora sono stati curati in loco, grazie al trasferimento di competenze mediche ai medici locali da parte di uno staff di medici volontari diretti dal Dott. Lawrence Faulkner, oltre 600 bambini.
Una mission che vede coinvolte le due realtà toscane e che ha reso possibile la strutturazione di una unità medica attiva, con medici e personale sanitario locale, in grado di offrire trattamenti medici adeguati ai bambini che soffrono di leucemie e tumori.
Nel mese di ottobre 2016 si è svolta, all’interno del Reparto di Onco-Ematologia pediatrica dell’Ospedale Universitario di Pristina, alla presenza della Presidente dell’Associazione Nicola Ciardelli Onlus, Avv. Federica Ciardelli, dei rappresentanti della Fondazione, del Ministro della Sanità kosovaro, dell’Ambasciatore italiano in Kosovo e del Comandante della Kfor, Generale Fungo, la cerimonia di scopertura della targa che intitola il Progetto alla memoria del Maggiore Nicola Ciardelli, vittima di un attentato terroristico in Iraq, nell’aprile del 2006.
La scelta di operare in Kosovo non è stata casuale: “Nicola era stato in missione in quel Paese nel 2002 ed era rimasto profondamente colpito dalle ferite che la guerra aveva inferto alla popolazione. Ci siamo resi conto, grazie all’esperienza vissuta e raccontata da Nicola, di quanto fosse importante portare un aiuto concreto direttamente sul posto, a favore delle famiglie più povere, che non hanno nessuna possibilità di raggiungere i Paesi nei quali potrebbero ricevere le cure necessarie. Oggi, grazie all’operato congiunto con la Fondazione Cure2children, al quale partecipa anche l’Associazione “Ospedale Umanitario Internazionale Onlus”, presieduta dalla Dott.ssa Nicoletta Tradati, e la Fondazione “Stefano Bellaveglia” siamo in grado, non solo di assicurare cure ai bambini malati, ma anche di sostenere le famiglie, alle quali è necessario il nostro supporto materiale e psicologico”.
Questo avviene anche grazie alla referente in Kosovo delle due Associazioni toscane, Leonora Bajraktari, che giornalmente segue le famiglie e i loro bambini nel difficile cammino della cura e che più volte ha accompagnato i bambini in Italia, insieme ad alcuni genitori.
Un sistema di collaborazioni che ha dato grandi risultati, che rappresentano un punto di partenza e non di arrivo.
Per il futuro sono infatti previsti interventi di miglioramento del Reparto, sia dal punto di vista diagnostico che terapeutico, un aggiornamento professionale dei medici locali per permettere ai bambini affetti da tumori e malattie del sangue di essere curati direttamente in loco anche nel caso in cui siano affetti dalle forme più gravi.
Nel 2018, grazie all’impegno congiunto delle due Associazioni, è nata a Pristina la prima “Casa dei bambini di Nicola”, destinata ad accogliere i bambini nella fase della post degenza ospedaliere, unitamente alle loro famiglia.
Una realtà importante, che, unitamente all’autovettura acquistata e messa a disposizione dalle due Onlus, consente anche ai bambini che si trovano nelle zone più distanti del Paese, privi di mezzi di trasporto, di poter ricevere le cure necessarie.
Da Samire, la prima bambina curata nell’ambito del Progetto, oggi ventitreenne, studentessa di psicologia presso l’Università di Pristina e volontaria nel Reparto di Onco-Ematologia pediatrica intitolato a Nicola, ad oggi, tanta strada è stata percorsa ma tanta ancora deve essere percorsa per poter rendere il Kosovo un Paese capace di offrire ai propri bambini tutte le cure necessarie, compresa la possibilità di poter effettuare in loco, laddove necessario, il trapianto di midollo, senza dover affidarsi ad improbabili viaggi della speranza, monopolio di pochi.